Camion a idrogeno: come funzionano e costi

Nell'ambito della sostenibilità ambientale, una delle opzioni prese in larga considerazione ma ancora non realizzata appieno riguarda l'alimentazione a idrogeno dei veicoli, ivi compresi i camion che si usano a livello industriale e aziendale.

L'idrogeno è un elemento leggero, biatomico e utilizzabile in forma di gas la cui energia chimica può mutare in meccanica in diversi motori: un camion alimentato a idrogeno, ad esempio, basa il suo funzionamento su una batteria che genera elettrolisi grazie alla combinazione di ossigeno interno ed esterno presente nell'aria.

Tuttavia, esistono due tipologie diverse di motore, entrambe valide, che invece di combustibili fossili dannosi per l'atmosfera rilasciano quasi totalmente semplice vapore acqueo.

Caratteristiche degli impianti a idrogeno dei camion

Rispetto al pur valido motore elettrico, un impianto a idrogeno in un camion ha tempi di ricarica ridotti di almeno 20 minuti. Le modalità dei motori, come accennato, sono principalmente due: la HICEV e la FCEV.

Tramite la Hydrogen Internal Combustion Engine Vehicle, avviene proprio una combustione interna che genera potenza e movimento per il veicolo. Per mezzo della Fuel Cell Electric Vehicle, invece, ci sono celle contenute in una batteria che sfrutta l'energia elettrochimica e non la combustione con emissione quindi di calore.

Quest'ultimo rappresenta il metodo più diffuso, anche se non in modo massivo, specie sui camion che dovrebbero montare una batteria di dimensioni notevoli, cosa che sul lungo percorso potrebbe portare a qualche problema.

Eppure un impianto a idrogeno sui camion consentirebbe di contribuire alla transazione ecologica che è oggetto di diversi progetti sia a livello europeo che mondiale, e che mira ad azzerare le emissioni carbonio entro il 2050. Si stima che in Italia i veicoli a idrogeno, attualmente, siano solo l'1% del totale, contro percentuali più importanti in Paesi come il Giappone o l'America.

Soprattutto, gli impianti a idrogeno per i camion hanno bisogno di distributori disposti lungo la rete sia autostradale che non, al fine di consentire rifornimento e ricariche anche durante i lunghi spostamenti.

A differenza di una vettura, e in maniera analoga a un autobus, infatti, il camion può dover percorrere svariati chilometri per consegnare merci o effettuare un trasloco, all'estero.

Ambiti di impiego e costi dei camion a idrogeno

Per quanto riguarda l’investimento richiesto, il costo di un camion a idrogeno potrebbe anche essere abbastanza elevato, visto che si tratta di una tecnologia che ancora deve trovare il suo posto nel mercato. Ma a livello logistico si potrebbero pianificare movimentazioni importanti quasi a zero emissioni e con spese di rifornimento estremamente ridotte.

Come, ad esempio, i trasporti intermodali per i quali la tratta su gomma non è molto lunga, ma spesso è fondamentale per portare il carico su una nave o su un treno. Abbinando camion a idrogeno e trasporto su rotaie o via mare, si ottimizza il rapporto tra ecosostenibilità e tempi, includendo magari anche la movimentazione aerea per carichi ridotti su container meno ingombranti.

Per quanto riguarda la realizzazione di camion a idrogeno, una delle prime realtà che ha iniziato a puntare su questi mezzi è stata l'azienda coreana Hyundai, che ha prodotto dei modelli usati in Germania, anche se si parla ancora di meno di tre decine. In tal senso, è più avanti la Svizzera, con quasi 50 unità.

Attualmente, l'autonomia di questi mezzi è piuttosto interessante e si stima possa far percorrere, con una carica, circa 400 chilometri. Tra batterie ad alte performances e stoccaggio di carburante green, tale carica può essere attuata anche nella metà del tempo, ma molto dipende dalla temperatura ambientale.

Con tutti questi presupposti, quindi, le potenzialità del motore a idrogeno su un camion diventano ben chiare: ditte di traslochi e di trasporto merci, per scambi intercontinentali e non, oltre ad aziende di commercio potrebbero implementare le loro movimentazioni risultando performanti ed ecologici.

Decarbonizzare il settore dei trasporti è una vera e propria missione per la quale si stanno studiando anche nuove tecnologie in alternativa alle celle della batteria, che come accennato, potrebbe presentarsi particolarmente ingombrante.

Camion a idrogeno: quali previsioni per il prossimo futuro?

Ove Petersen, CEO di GP Joule, una delle società tedesche che sta testando i camion a idrogeno, ha di recente condiviso alcune stime che lasciano emergere i diversi vantaggi di un uso massivo di questa tipologia di motori.

Per ogni 100 chilometri percorsi, un camion alimentato con diesel può consumare circa 25 litri di gasolio, oltre a produrre oltre 60 tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera: il tutto, moltiplicato per una flotta di 10, 100 o più camion si traduce in una spesa importante per l'azienda e, ovviamente, in un fattore d'inquinamento ambientale allarmante.

Un impianto a idrogeno montato su numerosi camion equivale, quindi, non solo a un risparmio economico, ma a molta meno CO2 nell'aria: secondo Peterson, 5 mila camion di questo tipo potrebbero già eliminare più di 320 mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno.

A questo proposito, per quanto riguarda l’Italia è bene sottolineare come esistono già molte realtà che estraggono dal gas o dall'acqua l'idrogeno per trasformarlo in energia pulita, anche se sarà prioritario trovare un modo altrettanto green per fare questo procedimento. Se la sfida verrà affrontata nel modo migliore, sarà possibile lanciare sul mercato camion a idrogeno a costi sempre più accessibili con tempistiche più ridotte.

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